Estate: sapore di pesce

Sono nata e cresciuta in Lombardia. I pesci che si portavano in tavola erano il filetto di merluzzo surgelato e la trota, oltre a quelli in scatola. Però d’estate, al mare, i genitori ci portavano al ristorante a mangiare il pesce. E per me era una festa. Forse per quello io associo il pesce all’estate, e mi viene voglia di mangiarlo.
Quando mi sono trasferita in Lazio, inizialmente guardavo incuriosita le pescherie, incapace di pensare che avrei potuto imparare a cucinare qualcosa. Ho cominciato chiedendo a loro come potevo usare il pesce, poi andando a cercare ricette sempre più complesse. Altre me le hanno insegnate gli amici o i pazienti. Proprio l’altro giorno mi sono ricordata di quando Stefano, il vicino di casa, ci ha insegnato a cucinare gli spaghetti con le vongole.
Non sarò una cuoca da masterchef, ma, se ci sono riuscita io, potete farlo anche voi.

Cucinare il pesce

Il pesce non deve mai mancare nel nostro menu, per molti buoni motivi nutrizionali - ci permette di variare le nostre fonti di proteine e di grassi - ma soprattutto perché ci permette di avere una dieta meno monotona.
Fresco o surgelato?
Quando ho una pescheria o un supermercato a portata di mano non ho dubbi: fresco e pescato, ma non è sempre possibile. Piuttosto che comprarlo e congelarlo, preferisco quello surgelato, ha migliori garanzie. Scelgo però un prodotto semplice: un filetto o un trancio o un pesce eviscerato.
Pescato o di allevamento?
Dipende dalla stagione. La pesca in mare ha periodi di blocco (Fermopesca)  per permettere la riproduzione e la crescita dei pesci più piccoli e soprattutto ci sono pesci che sono più abbondanti in particolari periodi dell’anno. L’allevamento mi permette di mangiare pesce quando, per questi motivi, il costo del pesce lo rende inavvicinabile, anche se, indubbiamente, il gusto è molto diverso.