Riparte l'economia
In questi giorni sto leggendo numerosi interventi sui social che invitano a far ripartire l'economia facendo ripartire gli acquisti.
Spesso però mi accorgo che non si fa riferimento a quelli che considero beni essenziali.
Non è solo una deformazione professionale, ma questi mesi ce l'ha insegnato: mangiare bene è indispensabile per stare bene e per mangiare bene ci vogliono ingredienti buoni!
Purtroppo la difficoltà in questi mesi è stato trovare degli alimenti di qualità: la grande distribuzione metteva più facilmente a disposizione prodotti industriali o standardizzati.
Allora, se vogliamo far ripartire l'economia, pensiamo a chi produce alimenti.
Commenti del tipo "non si trova...” “è aumentato di prezzo...” “costa troppo...” hanno una spiegazione. Può esserci stato un ricarico maggiore da parte di negozianti, soprattutto quelli più piccoli che hanno dovuto attrezzarsi per servizi extra come consegna a domicilio o hanno dovuto riorganizzare i negozi secondo le nuove esigenze, per cui sono aumentate le loro spese e diminuiti gli incassi.
Spero che questo periodo abbia anche aumentato la consapevolezza che se qualcuno non lavora la terra o non alleva gli animali, non trasporta, non consegna, non vende gli alimenti, i nostri piatti rimangono vuoti. E che quando la frutta non può più arrivare più dal Cile, la verdura dalla Tunisia, il latte dalla Germani...dobbiamo adattarci alle condizioni e ai gusti di chi produce.
Allora, se dobbiamo decidere di far ripartire l'economia, facciamola ripartire favorendo le produzioni di qualità.
Certamente l'abbiamo capito, che in momenti di crisi avere una produzione sotto casa da innumerevoli vantaggi: la qualità dell'alimento perché non è maturato in frigorifero o non ha fatto chilometri centinaia o migliaia di chilometri prima di arrivare al nostro piatto perdendo così le proprietà nutrizionali, il gusto perché è più affine alle nostre abitudini alimentari, il costo (meno passaggi ci sono e più facile è controllare il costo).
Pasticceria artigianali, macellaio di quartiere, forno vicino a casa, mercato cittadino, pescheria dove scegliere il prodotto locale (e imparare e cucinarlo...) e se proprio vogliamo concederci qualche "vizio" birrerie artigianali o cantine locali...
Non è solo una deformazione professionale, ma questi mesi ce l'ha insegnato: mangiare bene è indispensabile per stare bene e per mangiare bene ci vogliono ingredienti buoni!
Purtroppo la difficoltà in questi mesi è stato trovare degli alimenti di qualità: la grande distribuzione metteva più facilmente a disposizione prodotti industriali o standardizzati.
Allora, se vogliamo far ripartire l'economia, pensiamo a chi produce alimenti.
Commenti del tipo "non si trova...” “è aumentato di prezzo...” “costa troppo...” hanno una spiegazione. Può esserci stato un ricarico maggiore da parte di negozianti, soprattutto quelli più piccoli che hanno dovuto attrezzarsi per servizi extra come consegna a domicilio o hanno dovuto riorganizzare i negozi secondo le nuove esigenze, per cui sono aumentate le loro spese e diminuiti gli incassi.
Spero che questo periodo abbia anche aumentato la consapevolezza che se qualcuno non lavora la terra o non alleva gli animali, non trasporta, non consegna, non vende gli alimenti, i nostri piatti rimangono vuoti. E che quando la frutta non può più arrivare più dal Cile, la verdura dalla Tunisia, il latte dalla Germani...dobbiamo adattarci alle condizioni e ai gusti di chi produce.
Allora, se dobbiamo decidere di far ripartire l'economia, facciamola ripartire favorendo le produzioni di qualità.
Certamente l'abbiamo capito, che in momenti di crisi avere una produzione sotto casa da innumerevoli vantaggi: la qualità dell'alimento perché non è maturato in frigorifero o non ha fatto chilometri centinaia o migliaia di chilometri prima di arrivare al nostro piatto perdendo così le proprietà nutrizionali, il gusto perché è più affine alle nostre abitudini alimentari, il costo (meno passaggi ci sono e più facile è controllare il costo).
Allora cosa dobbiamo fare?
Ora che possiamo fare la spesa più liberamente, possiamo iniziare a guardarci attorno cercare piccoli produttori locali di qualità e venditori che abbiano prodotti sani.Pasticceria artigianali, macellaio di quartiere, forno vicino a casa, mercato cittadino, pescheria dove scegliere il prodotto locale (e imparare e cucinarlo...) e se proprio vogliamo concederci qualche "vizio" birrerie artigianali o cantine locali...
Ma come facciamo a capire se sono di qualità? Tante volte si sono rivelate delle vere e proprie truffe!
- Fidarsi del passaparola: l'amico più esperto, il professionista del settore, ma anche il sito specializzato
- Conoscere il territorio: non aspettarsi di trovare prodotti che non possono essere coltivati in in zona
- Richiedere eventuali certificazioni: non sono indispensabili, ne tanto meno danno una sicurezza totale, ma è sempre qualcosa in più
- Visitare le sedi di produzione: molti di questi piccoli produttori mettono a disposizione giornate aperte per le visite
- Evitare prodotti già lavorati: preferire prodotti semplici in cui ci sia la possibilità di riconoscere il gusto dell'alimento perché non è mascherato da altri ingredienti