Giornata della terra 2020
Per festeggiare il 50° anniversario di questa giornata mondiale, erano state previste numerose iniziative, tutte sospese.
Purtroppo non dobbiamo considerarlo un incidnte, ma un segnale. Come ha ripetuto anche papa Francesco "Pensavamo rimanere sempre sani in un mondo malato". E se non ci diamo un limite, la situazione non cambierà.Le maggiori responsabilità, ovviamente sono di realtà al di sopra delle nostre teste, ma anche i singoli cittadini possono fare molto.
Da nutrizionista penso soprattutto a quello che mettiamo nel piatto o a quello che suggeriamo di mettere nel piatto: per questo sono contraria ad alimenti artefatti o che non appartengono alla nostra cultura, a prodotti che arrivano nei nostri piatti attraversando il pianeta, al consumo frequente di carne rossa, agli alimenti precotti o di preparazione industriale.
Quindi cerco di evitare nel mio menu e di non suggerire beveroni, pasti sostitutivi, frutti esotici o fuori stagione, condimenti che non siano olio o burro, cereali o pseudocereali prodotti dall'altra parte del mondo, integratori senza ragione o alimenti ricchi di conservanti.
Ovviamente non possiamo ignorare la complessità della nostra realtà e il fatto che ci siano esigenze "speciali" da accontentare: però la nostra salute passa per la salute del pianeta.
Per esempio i kilometri fatti da un frutto fuori stagione si pagano in termini di aumento di CO2, di inquinamento dovuto ai gas di scarico, di aumento della temperatura dovuto ai frigoriferi, ma anche in termini di bassa qualità nutrizionale del frutto stesso. Quello che le tabelle ci dicono, si riferiscono al prodotto "ottimale", non quello che è maturato in viaggio.
Quindi cerco di evitare nel mio menu e di non suggerire beveroni, pasti sostitutivi, frutti esotici o fuori stagione, condimenti che non siano olio o burro, cereali o pseudocereali prodotti dall'altra parte del mondo, integratori senza ragione o alimenti ricchi di conservanti.
Ovviamente non possiamo ignorare la complessità della nostra realtà e il fatto che ci siano esigenze "speciali" da accontentare: però la nostra salute passa per la salute del pianeta.
Per esempio i kilometri fatti da un frutto fuori stagione si pagano in termini di aumento di CO2, di inquinamento dovuto ai gas di scarico, di aumento della temperatura dovuto ai frigoriferi, ma anche in termini di bassa qualità nutrizionale del frutto stesso. Quello che le tabelle ci dicono, si riferiscono al prodotto "ottimale", non quello che è maturato in viaggio.
Conciliare salute e benessere del pianeta non sarà facile: un esempio è dato dal consumo di pesce. Tutti conosciamo la fatica che si fa per trovare pesce di buona qualità ad un prezzo ragionevole, ma non sempre ci rendiamo conto che il problema è soprattutto nel fatto che si tratta di una risorsa limitata. E allora come fare? Puntare al pesce "povero" più abbondante, come alici, sgombri, sarde oppure ricordarci che esiste anche il pesce di acqua dolce.
La nostra dieta, quella mediterranea, è un'ottimo schema di alimentazione sostenibile, ma la conosciamo davvero?
E poi riusciremo davvero a imparare a fare una spesa sostenibile?
Possiamo iniziare a
👉diminuire la #plastica
👉diminuire gli alimenti che percorrono chilometri
👉diminuire la #carne
👉aumentare #legumi
👉aumentare #fruttasecca
👉aumentare #verdure di stagione
👉Ma soprattutto diminuire gli #sprechi.