Parliamo di Omega 3
Ho avuto l'opportunità di essere presente ad un interessante workshop in cui esperti internazionali si sono confrontati sugli effetti specifici degli acidi grassi Omega 3 nella dieta occidentale.
Per anni l'integrazione con questi nutrienti è stata suggerita come la soluzione di un'infinità di patologie soprattutto nell'area dell'infiammazione cronica. In questa occasione sono stati rivisti tutti i dati storici relativi sia al consumo alimentare, per esempio introducendo più pesce nella dieta, che all'introduzione di prodotti purificati di diversa origine. Proprio questa differenza rende spesso impossibile ottenere conclusioni definitive: la composizione degli integratori, i dosaggi, la modalità di assunzione sicuramente influenzano i risultati riportati in letteratura.
Le conclusioni: sicuramente il pesce, soprattutto quello più grasso, non deve mancare nella dieta sia delle persone "sane" che dei soggetti in particolari condizioni fisiologiche (gravidanza, età infantile, età avanzata) che in presenza delle condizioni croniche più comuni. L'unica preoccupazione, l'eventuale contaminazione da mercurio che diventa però realmente pericolosa solo per i bambini (anche durante la fase prenatale) e se il consumo di pesce è molto superiore alla media italiana.
L'efficacia degli integratori, usati spesso come veri e propri farmaci, è dimostrata in alcune patologie cardiovascolari specifiche e vengono considerati degni di approfondimento gli effetti su artrite reumatoide, allergie, mentre gli studi di base ipotizzano un impiego per il controllo del diabete e del senso di sazietà, di malattie neurodegenerative.
Sicuramente un consumo casuale ed eccessivo, oltre ad essere inutile, può essere dannoso sia per chi assume gli integratori che per l'ambiente: attualmente la fonte naturale privilegiata è sempre il pesce, e le produzioni alternative non hanno ancora raggiunto la qualità e la quantità necessaria perciò si rischia di prendere prodotti non sufficientemente garantiti.